SUMMER SCHOOL
XXI edizione
Marsala, 20-24 agosto 2025

Esiste il viaggio perfetto? Per noi è il viaggio siciliano, più precisamente nella Sicilia occidentale, a Marsala.
Che cosa rende così speciale questa terra al centro del Mediterraneo? In primo luogo, ovviamente, il clima: il sole, l’aria mite anche nelle stagioni fredde, i profumi di terra e di mare... E poi il paesaggio naturalmente, fantasticamente vario di vulcani, monti, colline, piane, riviere, disegnato da una luce che sembra scaturire dalle cose stesse. Un paesaggio che non è mai sfondo inerte, che sembra partecipare alle vicende umane.
Viene poi la storia, infinita, millenaria, stratificata, diversa nelle tre parti in cui l’isola (Trinacria) è tradizionalmente divisa: la sicilia orientale “greca”, l’occidentale “fenicia”, la centrale, chiusa in sé stessa e quasi dimentica del mare. Una civiltà sorta dagli scambi, dagli incroci, dalle contaminazioni con fenici, greci, cartaginesi, romani, bizantini, arabi, normanni, svevi, angioini, aragonesi...
Ma in fondo la vera attrattiva del viaggio siciliano sono i siciliani stessi: uomini complessi e affascinanti, levigati dal tempo e resi splendidamente scettici dal succedersi delle dominazioni, soprattutto duplici e contraddittori in ogni loro aspetto. Per esempio le più lucide intelligenze sono spesso attraversate da una sottile vena di pazzia. E il gioco degli opposti può continuare all’infinito. Il più tenace attaccamento al proprio luogo d’origine ha consentito infinite emigrazioni: siciliani di scoglio e di mare aperto. La teatralità dei gesti facilmente si muta in chiusa riservatezza, e l’ospitalità più splendida si alterna alla diffidenza verso gli estranei. La generosità con gli ospiti va insieme a un feroce attaccamento ai propri beni. La dialettica uomo/donna (masculi e fimmini), è tra le più complicate… E in nessun altro luogo, come nel paese della luce, è così forte la presenza del buio e della morte, esorcizzata e celebrata nei fastosi funerali (che si alternano a matrimoni di lusso leggendario).
Insomma la Sicilia non è un’isola, quanto piuttosto un continente in miniatura, che non si finisce mai di comprendere e di amare. È quel che faremo insieme.
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