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Ermanno Bosco

Ermanno Bosco

La rete acchiappa il pesce contento d’essere amato, preso all’amo. Condivisione, click, “Scuola del Viaggio”. Due sostantivi che amo e una preposizione-ponte, così sia: laboratorio e corso avanzato. Realizzo che il mio scrivere è troppo articolato, occorre raschiare, far scivolare le sillabe in un imbuto. Così, nei tanti esercizi, provo a scremare, a togliere il marmo in eccesso.
Forse ho imparato a tessere trame, è l’ora di un’altra rete, la correzione: il testo piace, è il racconto di un viaggio a piedi da Fabriano a L’Aquila, lungo i luoghi colpiti dal sisma del Centro Italia. Ma non basta, così riparto, ed è un altro viaggio. Poi nasce il libro, che una parola alla volta pare sgorgare dalla faglia che ha scosso l’Appennino: “Voci dal cratere” (Ediciclo, 2022).
Vivo in pianura ma le terre alte mi aspirano: è il richiamo del bosco, la roccia scaldata dal sole, il canto del sentiero che ha sete di orme. Sono le parole in quota, la letter-altura.
Insegno e cerco segni, passi sbiaditi, strade non prese.
Ascolto anziani che sanno il paese a memoria, i pae-saggi.
Il gioco sta nella miscela misteriosa tra occhi, orecchie, penna e cuore.
Vai, vedi, ascolta, scrivi: ti si comanda questo.

 

Sara Pellicoro

Sara Pellicoro

Ho partecipato alla Summer School del 2010 a Rio Maggiore, un’esperienza che ha ampliato la mia idea di “possibile”. Nel 2015 ho fondato a Torino, insieme a Elena Pellicoro, l’associazione MiroModo, che si occupa di calligrafia e arti visive. È del 2020 il nostro libro "Calligrafia. La via della scrittura" (Altrimedia Edizioni).
Se tanti stimoli e passioni non mi fanno trovare pace (anche perché faccio un altro lavoro, la farmacista), ho scoperto negli ultimi anni il modo di coniugare nei taccuini l’amore per il viaggio, la scrittura, le lettere e il disegno.

 

Chiara Angeli

Chiara Angeli

La "mia" Scuola del Viaggio inizia in un pomeriggio a Udine, con dei compiti per casa un po' speciali: descrivere in sette righe un progetto di viaggio da vivere e raccontare.
Lo spunto non poteva che nascere dalla casa che stavo ristrutturando, da quella cantina dove avevo passato un'estate intera in mezzo a scatoloni e oggetti che avevano assistito alla storia della mia famiglia, lontani nel tempo ancor prima che nello spazio: oltre oceano.
Quegli oggetti volevano raccontarmi qualcosa. Anzi, mi chiedevano di andare a cercare la LORO storia, vedere con i miei occhi dove erano stati fabbricati e da chi. Ancora non lo sapevo, ma avevano qualcosa da dirmi. Qualcosa su di ME.
Quest'idea, nata al "chiuso" ma che richiedeva ampi spazi aperti per distendersi, è diventata una magnifica ossessione che mi ha portato al Corso Intensivo di Cefalonia nell'estate 2018, luogo dell'anima divenuto tale già mentre lo stavamo vivendo, e infine alla sessione invernale di Verona.
Quel progetto nato dal mio primo corso di scrittura in un soleggiato pomeriggio udinese ha preso forma ed è divenuto reale: non ci credo ancora ma sto per partire.
E spero sia solo l'inizio.
Scrivo in ogni minuto libero.
Cammino molto: ho bisogno di molti passi per sciogliere i pensieri e costruire appoggi su cui perdere di nuovo l'equilibrio, per poi poterlo ritrovare.
Non conosco altri modi per avanzare.
La Scuola del Viaggio ha significato per me ridare luce alla parte più autentica del mio sentire, che per tanti anni avevo accantonato a favore di percorsi di studi e professionali improntati al rigore formale.
È un viaggio ancora appena nato.

 

Alessio Mesiano

Alessio Mesiano

Galeotta fu la Pulcinella di mare. Nel 2008 andai in vacanza alle Isole Faroe e una mia foto della Pulcinella di mare (Puffin) fu notata e utilizzata come copertina del magazine di bordo della compagnia aerea faroese Atlantic Airways. Da allora collaboro come fotografo per l'ente del turismo e quasi ogni anno torno per realizzare nuovi scatti.
La Scuola del Viaggio invece l'ho scoperta per caso nel 2010 grazie a Google. Avevo urgenza di migliorare in pochissimo tempo le mie capacità di scrittura perché mi avevano offerto di pubblicare le mie fotografie su una rivista, accompagnate però da un testo. Così mi sono iscritto al Laboratorio di scrittura di viaggio.
È stata una vera e propria terapia intensiva, che mi ha insegnato le basi per una scrittura più efficace. Ho scritto l’articolo, ma al tempo stesso sono migliorato anche come fotografo, perché è cambiato il mio modo di affrontare il viaggio.
Dopo la conclusione del laboratorio il mio percorso è continuato, con maggiore determinazione. Ho realizzato diversi articoli e un libro fotografico.

Pulcinella di Mare      

 

Tommaso Vineis

Tommaso Vineis

La scuola del viaggio mi ha insegnato che le idee contano. E tu, con la tua biografia, sei il filtro.
Ho partecipato a due Summer School e da allora il mio viaggio non è più finito. Ogni giorno è uno sforzo continuo contro la banalità dell’immediatezza, il passo in più che rende un viaggio, un progetto, una foto speciale per me e forse per gli altri. Grazie alla Scuola del Viaggio viaggio, scrivo, fotografo e faccio molte altre cose con più consapevolezza e con più curiosità.
Nel 2010, su segnalazione della Scuola del Viaggio, ho partecipato ad un concorso del CTS con un mio racconto “Mis-Understanding India”, che è arrivato secondo ed è stato pubblicato sulla raccolta “Partire” da Vallardi Editore (e un estratto è stato scelto anche dal Domenicale del Sole 24ore).
Nel 2011 ho aperto il Tomato Backpackers Hotel a Torino. È la sosta ideale per i viaggiatori curiosi, per chi prova a fare il passo in più: contro la Banalità.

Valentina Orsi

Valentina Orsi

La "mia" Scuola del Viaggio è stata la prima edizione del 2005, e ne sono rimasta entusiasta.
Dopo due anni, grazie a una segnalazione dello staff della Scuola, mi sono ritrovata a lavorare nella casa editrice che traduce in italiano le mitiche guide Lonely Planet, la EDT di Torino, che è tra i sostenitori della Scuola. Oggi sono responsabile dell’area digital.
La Scuola del Viaggio a Marsala mi è rimasta nel cuore, sia per la meraviglia che è, sia per la gente che ho incontrato, per le amicizie che mi ha regalato e per tutta la grinta che mi ha messo dentro per inseguire ciò che davvero mi piace!


Marco Amerighi

Marco Amerighi

Ho partecipato alla prima edizione della Scuola del Viaggio, nel 2005, e il mio racconto "Le due statue" fu giudicato il migliore di quell'edizione.
Poi un dottorato in Letteratura spagnola presso l'Università di Pisa, coltivando nel frattempo la passione per il teatro. Nel 2011 il diploma alla Scuola Holden. Ora lavoro come traduttore per Einaudi e Feltrinelli.
Dopo aver partecipato alla Scuola del Viaggio ho continuato a scrivere: ho pubblicato reportage e racconti su riviste (RVM, Linus, Viaggi di Repubblica, Terre di Mezzo) e su antologie; nel 2008 ho vinto il Premio Chatwin (sezione narrativa) con il racconto "L'eredità". Nel 2018 ho pubblicato con Mondadori il mio primo romanzo, “Le nostre ore contate”. Il mio secondo romanzo, Randagi, (Bollati Boringhieri) ha raggiunto la finale del Premio Strega.


Sara Lonati

Sara Lonati

Sono stata alla Summer School di Marsala nel 2006 (II edizione). La fotografia non fa per me forse, ma non demordo, anche se con la scrittura è andata un po' meglio: in quell'occasione ho scritto un racconto in forma di mail che si intitola "Re: R: SICILIA DI GOETHE (andata e ritorno)".
Nei mesi seguenti (ottobre-dicembre 2006), grazie all'aiuto della Scuola del Viaggio, sono stata in stage all'ufficio stampa del Touring Club Editore. E ho avuto la sorpresa di ritrovarmi sulle pagine di "Glamour"!
La letteratura di viaggio è stata l'argomento della mia tesi di laurea e, sempre intorno a questi temi, ho concluso un dottorato a Ginevra.


Giulia De Dominicis

Giulia De Dominicis

«Avrei bisogno sempre di un passaggio, ma conosco le coincidenze del 60 notturno». Rino Gaetano suona dal computer “Tu, forse non essenzialmente tu” e in questo pomeriggio di afa e di casa mi dà qualche spunto per rispondere a ciò che mi sto chiedendo da qualche giorno: cosa è successo dalla mia prima Scuola del Viaggio?
I pochi giorni passati a Marsala nel 2007 hanno lasciato il segno: sono tornata spaesata, diversa, traballante, al punto che alcune persone hanno deciso di allontanarsi da me, altre invece si sono avvicinate. Tra un amaro buttato giù alla goccia e un passo di danza, tra un cannolo e una chiacchierata, quella settimana è stata come una persona che ti dà una spinta dietro la spalla e, dopo un tuo piccolo sobbalzo, ti sposta un po’ più in là, verso un’altra direzione.
Arrivai in Sicilia con una manciata di domande in testa, partii che le domande erano diventate un fiume in piena, ma con l’idea forte che forse un senso delle cose prima o poi si trova.
Per il resto sono sempre in attesa di un passaggio…


Martina Colombo

Martina Colombo

Mi sono imbattuta nella Scuola del Viaggio per caso. Ma tra i viaggiatori (e i sensibili) si sa che il caso non esiste. Esiste la Τύχη. Fortuna o Fato. A volte Provvidenza. Per me esistono i Nodi, crocevia di strade intrecciate sulla mappa della vita di ciascuno di noi. Ci puoi arrivare da nord o da sud, da est o da ovest, a piedi o in bicicletta, in treno o in aereo (più di rado). Ci arrivi senza rendertene conto. C’è un intuito sottile e inconscio che ti ci porta perché per di lì in qualche modo e in qualche tempo devi passare. È lì che qualcosa accade. A te sta accorgertene e reimpostare la tua bussola.

La Scuola del Viaggio (per me, Marsala estate 2008) è stata un Nodo. Una mail mandata a una viaggiatrice-scrittrice allora sconosciuta e nella sua risposta la segnalazione della Scuola. Grande curiosità. Mi hanno accettata, sono partita. Al ritorno, avevo già capito che non avrei potuto continuare a lavorare nel mondo dei viaggi senza viaggiare, a fare comunicazione senza scrivere. Era tempo di partire per la mia strada.


Laura Moretuzzo

Laura Moretuzzo

La mia Scuola del Viaggio è cominciata a Marsala nel 2008 e non è ancora finita. Dalla Sicilia ho risalito l’Italia a bordo di un vecchio furgone per tornare a casa, all’altro capo dello stivale. Tra un corso di turismo responsabile e qualche collaborazione giornalistica non ho mai smesso di pensare ai viaggi. Ho continuato a cercare la parola “viaggio” in ogni mio passatempo e lavoro. Un pensiero fisso.
Finché non ho capito. Che prima ancora di parlarne, o scriverne, il viaggio è un’esperienza che va vissuta, mettendosi alla prova. Ho lasciato casa, lavoro e amici. Tempo: quattro mesi. Spazio: Sudamerica. Migliaia di chilometri trascorsi alla rinfusa tra Ande e oceani, deserti e ghiacci, tende e zaini, spagnolo e portoghese; tra camminate, autostop, autobus, treno e barca.
Sono tornata con le pulci e momentaneamente disadattata, ma appagata. Se lo scopo della Scuola era quello di avvicinare al viaggio, ha funzionato. Io ci sono cascata in pieno.

Laura La ruta 40 La Montagna Verso Ushuaia

 



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