In viaggio con riccioli d'oro


di Claudio Visentin

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Uno stile di viaggio sostenibile e innovativo che prende il nome da una fiaba: è il “Viaggio Goldilocks”. 

Si può immaginare uno stile di viaggio interessante, sostenibile e responsabile, che possa tuttavia essere formulato e applicato con estrema semplicità? Il “Viaggio Goldilocks”, proposto dal celebre giornalista del “Guardian” Leo Hickman, potrebbe fare al caso vostro. 

Il nome deriva da una popolare fiaba scozzese, “La storia di Riccioli d’oro (Goldilocks) e i tre orsi”, abbastanza conosciuta anche da noi. 

C’era una volta una bambina, che si chiamava Riccioli d’oro. Un giorno andò a fare una passeggiata nel bosco, e giunse a una casa. Bussò, ma nessuno rispose, e quindi entrò. Sul tavolo della cucina c’erano tre tazze di porridge, lasciate a raffreddare. Riccioli d’oro era affamata, e assaggiò il porridge da tutte, finendo poi la più piccola. Poi, sentendosi un poco stanca, andò in salotto, dove c’erano tre sedie. Le provò tutte, e la più piccola era perfetta per lei, ma quando cominciò a dondolarsi, questa si ruppe in mille pezzi. Riccioli d’oro era stanca a quel punto, e andò di sopra nella stanza da letto, dove si addormentò nel terzo letto, il più piccolo, di nuovo dopo aver provato i primi due. 

Nel frattempo tornarono indietro i tre orsi – papà, mamma e orsetto –  che abitavano in quella casa e avevano deciso di fare una passeggiata mentre il loro porridge si raffreddava. Ma che sorpresa, quando trovarono tutto sottosopra! Ancora maggiore fu la sorpresa di Riccioli d’oro quando si svegliò, e vide i tre orsi davanti a sé! Papà orso cavò fuori un terribile “ROARRR”, la bambina gridò “Aiuto!”, saltò giù dal letto e scappò fuori dalla stanza. Scese le scale di corsa, aprì la porta e fuggì nel bosco, per non tornare mai più in quella casa. 

La fiaba è molto semplice, ma piace ai bambini, specie nel finale, quando l’orso spaventa Riccioli d’oro (si raccomanda ai papà una certa enfasi a questo punto). Ma che c’entra, direte voi, questa fiaba coi viaggi. Beh, qualche volta noi tutti viaggiamo un po’ così. Andiamo in un luogo, ficchiamo il naso dappertutto come se non fosse abitato da nessuno e, anche senza cattive intenzioni, facciamo parecchi danni con la nostra curiosità. A volte il turista realizza il perfetto paradosso di snaturare i luoghi che lo attraggono, e spesso ad andarci di mezzo sono i più deboli, chi ha meno denaro e potere per difendersi, come l’orsetto della fiaba, che si ritrova senza porridge per colazione e con la seggiola rotta (ovvero, per continuare la similitudine, senza i guadagni sperati e con un ambiente inquinato e cementificato). 

La fiaba poi è tutta basata sul numero tre: i tre orsi, le tre tazze di porridge, le tre sedie, i tre letti... E il Viaggio Goldilocks in effetti è proprio un viaggio in base tre. Si tratta infatti di progettare i propri viaggi su base triennale: il primo anno possiamo concederci un lungo viaggio intercontinentale, usando l’aereo; l’anno seguente resteremo invece nel nostro continente, e visiteremo i Paesi vicini, muovendoci per esempio in treno, o in auto, orientativamente in un raggio di mille chilometri; il terzo anno è di rigore non uscire dai confini nazionali, viaggiando a piedi, in bicicletta o coi mezzi pubblici. Un ovvio corollario è che quando si decide di partire, producendo quindi  un impatto ambientale, si dovrebbe viaggiare a lungo, specie se si va lontano: niente frequenti week end di turismo internazionale dunque, e di conseguenza un uso estremamente ridotto dei voli low cost. Questi ultimi infatti stanno spingendo sempre più verso un modello di viaggio senza forti motivazioni: si viaggia cioè solo perché costa poco, cercando poi di dare un senso a quella visita. Niente di male in sé, ma gli impatti ambientali sono insostenibili perché queste compagnie, per realizzare profitti, hanno bisogno di volare moltissimo, e trasportare milioni di passeggeri. 

Il “Viaggio Goldilocks” offre molti vantaggi. Per cominciare, pur conservando il piacere di viaggiare anche lontano, si riduce al minimo l’impatto ambientale. Non dimentichiamo che, nonostante il loro aspetto innocuo, i viaggi di piacere, specie a lunga distanza, sono tra i principali responsabili dei mutamenti climatici in corso. Secondo l’Organizzazione mondiale del  turismo, nel 2008 il 52% dei viaggi internazionali si è compiuto in aereo, e di questi il 51% aveva una motivazione turistica.
Il metodo Goldilocks è soprattutto adatto ai viaggiatori più raffinati. Infatti i viaggi a lunga, media e corta distanza sono molto diversi tra loro. Le motivazioni, lo spirito con cui li si intraprende, la preparazione, il bagaglio, l’organizzazione della giornata, quel che si impara, tutto è diverso. Diverso soprattutto il piacere che se ne ricava, per chi sa cogliere il gusto della varietà ben temperata, affine al piacere che dà una sapiente variazione musicale. 

Il ciclo triennale garantisce dunque di gustare il viaggio in tutte le sue sfumature, e combina un edonismo bene inteso con il senso di responsabilità: chi ha detto che debbano essere per forza in disaccordo? E questa, forse, è la vera morale della fiaba.

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