Catalogo lilibetano del sale nelle sue varie forme e applicazioni

di Paolo Meneghini

Il sale è un elemento distintivo dei territori lilibetani e di gran parte della Trinacria.

Si riportano di seguito le sue forme e applicazioni più comuni:

  • Acqua e sale: si trova in abbondante quantità, subito oltre le rive terrestri, nella varietà di scoglio o di spiaggia; da utilizzare a seconda delle necessità con abluzioni o tuffi ripetuti anche più volte al giorno, per le sue proprietà rinfrescanti e come disinfettante delle ferite superficiali. Precauzioni: nella scelta della varietà, prestare attenzione quando soffia lo scirocco o la tramontana.
  • Fior di sale: è un sale che forma una crosta sottile sulla superficie dell'acqua di mare mentre evapora. Il fior di sale viene raccolto nelle saline e, nell'antichità, veniva tradizionalmente utilizzato come purgante e unguento. Friabile e delicato, viene oggi aggiunto come sale finale per aromatizzare e guarnire il cibo. Grazie al suo impiego, le pietanze di questo territorio risultano squisite e indimenticabili.
  • Aria e sale: è una miscela che allarga il respiro e cura sintomi come ad esempio la nostalgia. L’elevata concentrazione di sale nell’aria serve anche egregiamente per conservare i ricordi: epoche e tradizioni, culture e dominazioni diverse, si sono succedute e stratificate nei secoli in queste terre, ma grazie ad aria e sale, sono ancora così presenti e vive che, a parlarne, pare quasi che ogni vicenda sia accaduta ieri.
  • Sale comune: viene estratto dal fondo delle vasche delle saline e raffinato. Ha il vantaggio di essere più economico, rispetto al Fior di sale. L’estrazione e la lavorazione del sale hanno dato e continuano a dare occupazione ai salinari, un tempo organizzati in ruoli e gerarchie: Curatulu, Palitteri, Cattiddrara, Acqualoru, Signaturi, sono mansioni oramai superate dalle moderne tecniche di estrazione.
  • Sale in zucca: è la forma più pregiata. Si riscontrano concentrazioni particolarmente elevate di questo sale in molte aree della regione, il che ha favorito il proliferare di personalità di grande talento in ambiti molto diversi. Archimede, Luigi Pirandello, Leonardo Sciascia, Franco Battiato, Letizia Battaglia, solo a volerne citare alcuni.
  • Statue di sale: si tratta di figure prevalentemente maschili e di età avanzata, che occupano lo spazio all’ombra su gradini, seggiole o panchine, lungo le vie o nelle piazze di città e paesi. In certi casi, per la prevalenza di sale, possono sembrare assolutamente immobili: senza fretta, osservano il mondo passare. Ma se vi accostate, facilmente potrete scambiare con loro qualche parola. Scoprirete che sanno già chi siete, dal primo momento in cui siete arrivati, e soprattutto potrete ascoltare le mille e una storia che hanno da raccontare.
  • Parole di sale: “Cu havi cchiù sali, conza a minestra”, si dice da queste parti. O anche: “Avanti di canusciri ‘n’amicu ti voi manciari na sarma di sali” (ovvero: ce ne vuole di tempo, per conoscere un amico).

Precauzioni per l’uso: il sale conserva, guarisce, insaporisce, asciuga, stimola il talento.
Visitando questi luoghi ne trarrete sicuramente beneficio. Ma attenzione: superando certe dosi il sale brucia e, una volta qui (se sia un bene o un male giudicate voi), potreste non riuscire più a tornare indietro.