(foto di Vincenzo Cammarata)
Slow Foot – o piede lento, se preferite – fa ovviamente eco a un movimento famoso e benemerito, ma suona un po’ anche come il nome di un vecchio capo indiano.
Il manifesto del viaggio lento, la sua Magna Charta, è scritto su una tovaglietta di ristorante ed è custodito da Luciana Damiano, anima del premio Chatwin. Si parlava a tavola di viaggi (ma guarda un po’) tra camminatori, fotografi, scrittori, psicologi, e io dissi : “Bisogna andare piano, perdere tempo, divagare, questo è lo stile di viaggio e di vita a cui aspiro, insomma slow foot”. Tutti entusiasti, gente che ha le agende fitte di impegni da far sembrare Marchionne un pensionato. Poi qualcuno guardò l’orologio, e scappammo tutti di furia, presi da mille impegni...
Da allora l’espressione ha preso piede (ovviamente), è stata presa incredibilmente sul serio, e mi trovo a dissertarne nei più svariati consessi: articoli su prestigiose testate, interviste, conferenze. E così sono costretto ad arrivare dove mi invitano almeno un giorno prima, vagare per città che non degneresti di uno sguardo, bighellonare: altrimenti che figura ci faccio, io, fondatore di Slow Foot? Quando non mi vedono, corro. Ma poi rallento, e mi godo l’antica arte del vagabondo.
Slow foot, slow thought?
Scritto da Francesca Rigotti e Claudio Visentin - Tratto da Diogene N° 18
Torino, sabato 23 gennaio 2010, ore 10.00-13.00
Tempo pieno - Scuola di Otium meditativo propone Slow Foot: esercizi di viaggio lento con Claudio Visentin.
Sarzana, Sabato 5 settembre 2009, ore 10.00 e alle 17.30
Festival della mente - conferenza in forma di passeggiata dal titolo La mente in cammino con Andrea Bocconi e Claudio Visentin.