Alla ricerca di don Chisciotte
Un viaggio nella Mancia
di Claudio Visentin e Stefano Faravelli
In tutte le librerie da maggio 2016
Un viaggio alla riscoperta dell’idealismo in un mondo ossessionato dal potere e dal denaro.
Un innocuo viaggio letterario nella Mancia sulle tracce di don Chisciotte, tra pianure infinite punteggiate di mulini a vento, sfugge di mano e si trasforma in un’appassionata e sconclusionata ricerca del Cavaliere dalla trista figura, che un tempo cavalcava lungo le strade del mondo per soccorrere i deboli e combattere le ingiustizie. E presto i due viaggiatori finiranno per incarnare i protagonisti del famoso libro, il cavaliere errante e il suo fido scudiero Sancio Panza.
Una riflessione sull’eterno conflitto tra idealismo e realismo.
Come può l'idealismo sopravvivere nella vita quotidiana? Ma al tempo stesso come può una società sostenersi senza di esso?
«Se esistere è agire, don Chisciotte è più reale di tanti che non fanno mai nulla e sono puri nomi; lui invece ha saputo scaldare i cuori degli uomini di ogni tempo, spingendoli all’azione. Inoltre anche di noi tutti, dopo la morte, resterà solo il racconto delle nostre gesta. E poi vedi? Non abbiamo ancora cominciato e già accumuli dubbi e difficoltà. È la malattia del nostro tempo questo eccesso di ragionevolezza, che uccide sul nascere ogni onorevole impresa. Quando don Chisciotte decise di andarsene per il mondo nelle vesti di cavaliere errante a cercare avventure, non si fermò a considerare che la sua età sfiorava i cinquant’anni e non aveva alcuna esperienza militare, ma cominciò col ripulire le armi e riparare il suo elmo. Così faremo anche noi. Forse un giorno una stella fulgente ci indicherà il luogo esatto della sua tomba. E se non sarà possibile trovare e liberare il sepolcro di don Chisciotte, cercheremo almeno un luogo dove il suo spirito ancora vive e dà segno di sé».