Il Carnet di viaggio combina scrittura e disegno, la rappresentazione della cosa e la narrazione di ciò che accade in me mentre la percepisco, le memorie che sollecita e i pensieri che attiva. Il carnet coniuga pittura e filosofia e teme lo sguardo frettoloso.
Ogni pagina dei carnet è un tesoro per la mia vita, racchiuso nel baule della memoria. Ciò che mi spinge a crearli è cogliere e preservare il valore inestimabile della bellezza, ovunque mi sia dato d’incontrarla: l’appello alla preghiera a Timbuctù, il cane disteso al sole sui ghat di Varanasi, le nuvole dell’ultimo monsone…