Un romantico imprevisto

di Silvana Rugolotto

L'ultima parte del viaggio era prevista in autobus. Per arrivare da Palermo Punta Raisi a Piazza del Carmine di Marsala avevo due ore di tempo. Con biglietto acquistato on-line mi precipito fuori dall'aeroporto e arrivo allo stallo numero 6 delle partenze autobus. Altri passeggeri sono già lì. Il primo autobus passa e non si ferma, il secondo fa la stessa cosa. Mi inquieto un po’, il tempo passa, mi sembra che arriverò in ritardo all'appuntamento. Il terzo autobus si ferma e selvaggiamente tutti si imbarcano prima di me. Via Salemi? Via Mazara del Vallo?  Il panciuto autista mi chiede: lei signora va a Marsala centro? Sì certo, dico io. Allora prenda l'autobus che sta arrivando ora, è diretto. Seguo le istruzioni. L'autobus si ferma, la portiera si apre e un elegante autista si affaccia e mi chiede: lei signora dove va? Io rispondo, vorrei andare a Marsala centro. Lui con un gesto mi invita a salire e dice: andiamo insieme. 

L'autobus era vuoto, così senza richieste mi sistemo sul sedile della prima fila a destra del conducente. Si parte. Silenzio. Ammiro il mare e le montagne dei dintorni. Capisco che stiamo percorrendo una strada non tanto trafficata ma sono già incantata dal panorama. Mi sembra che stiamo dirigendosi nell'entroterra. 

Cerco di guardare l'autista, sperando di avere un un contatto visivo o meglio una spiegazione della situazione. Perché, a dire il vero, stiamo viaggiando io e lui da soli in un autobus di linea con destinazione Marsala.

In questa mia ricerca di contatto visivo mi accorgo di quanto sia interessante il suo profilo Arabo- Normanno. Lineamenti nordici, pelle scura, occhi azzurri, capelli neri un po' brizzolati. Rifletto che non avrei mai immaginato che esistessero incroci simili. Mi soffermo ad apprezzare la bellezza del suo collo, visione di lato visto il posto di osservazione. Mi ricordo che un tempo, diciamo una ventina e più di anni fa, mi piaceva tantissimo baciare i miei amori sul collo. Comunque dei miei amori non ricordo più né la forma del collo e neanche i loro nomi. Sembra che il tempo sbiadisca le cose, amori compresi.

Ritorno in me stessa! Forse mi son presa un colpo di sole e sono ancora mezza assopita alla banchina numero 6 del terminal autobus. No, siamo sulla via di Marsala. Colline di vigneti con rispettivi casali qui detti baglio. Abbiamo attraversato il territorio di Segesta e ora dopo una svolta tutto a sinistra della strada , tuttora poco trafficata, intravedo in lontananza una montagna in mezzo al mare. Favignana. Il viaggio continua senza comunicazione tra noi. Una periferia cittadina che potrebbe essere in Tunisia, si dichiara Marsala allo svincolo delle cantine Florio. In pochi minuti l'autobus si ferma e il profilo Arabo-Normanno si gira e mi  comunica: signora siamo arrivati. 

Rapidamente scendo e mi avvio verso via Roma e qui una insolita ventata di Scirocco  mi porta alla realtà. Arrivo all'appuntamento con 40 minuti di anticipo. 

Io non so se tutto questo mi è successo veramente o se è stato un sogno. Di sicuro è che in questo tempo mi sono dimenticata della mia età.