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PARCO DEL PO E DELLA COLLINA TORINESE - Programma C.E.R.PO.CO. - Azioni per la biodiversità naturale ed agraria nel Corridoio ecologico rurale del Po e della Collina torinese, Reg. (CE) 1698/05 – PSR 2007-2013 della Regione Piemonte - MISURA 323 “Tutela e riqualificazione del patrimonio rurale” Azione 1 “Interventi di tutela e sensibilizzazione ambientale” - tipologia b)” Azione 3.1 Implementazione di una mappa di comunità della biodiversità locale attraverso unpercorso di identificazione e conoscenza del territorio
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Il comune di San Mauro Torinese si trova a pochi chilometri da Torino ed è raggiungibile a piedi grazie alla verdeggiante passeggiata ciclabile e pedonale che, superato il Po all’altezza della Gran Madre di Dio, prosegue lungo la sponda destra del fiume, attraverso il Parco Michelotti e la Riserva Naturale del Meisino.
Il forte e inscindibile legame tra la comuntà sanmaurese e il fiume Po è storicamente riconosciuta e testimoniata nell'originaria denominazione conferita al comune, anticamente identificato come Pulchra Rada o Pulcherada (letteralmente "bella spiaggia", “porto”), per la favorevole posizione su un tratto navigabile del Po. E un eco dell'antico nome di San Mauro è stato mantenuto nella dedicazione dell'edificio religioso principale del paese: la chiesa di Santa Maria di Pulcherada (fino alla metà del XVIII secolo intitolata a San Mauro) edificio simbolo di San Mauro Torinese e nucleo centrale del primo centro abitato che si costituì intorno ad essa. Originariamente la chiesa faceva parte dell'abbazia benedettina di San Mauro, ricostruita allo scadere del X secolo, dopo la distruzione avvenuta per opera di Maiorum Hominum, probabilmente Saraceni. Nonostante l'assetto urbano si sia completamente modificato nel corso del secoli, e in particolare dal XVII secolo in avanti, con un divertente gioco di fantasia è possibile ricostruire l'aspetto originario della zona adiacente alla Pulcherada. Il complesso abbaziale era articolato tra la chiesa principale e alcune cappelle racchiuse entro un recinto fortificato. L'impianto della chiesa era a tre navate e ripta, oggi non più visibile, abside centrale e due absidi minori in corrispondenza delle navate laterali. Era di fronte allingresso dell'abbazia la piazza della comunità e, al centro di questa, il pozzo comunale al servizio degli abitanti, dove ora è una lapide commemorativa per i caduti della Seconda Guerra Mondiale. All'interno delle mura, invece, cerchiamo di immaginare un chiostro porticato, di cui sono ancora visibili le mensole di appoggio per la tettoia lignea, che scorreva lungo il muro esterno della navata laterale sinistra dell'abbazia, un forno comunale e un mulino, un ospedale a dare ospitalità a pellegrini e malati, numerose botteghe, la dimora dell'abate, laddove adesso ha sede il Comune, un econdo pozzo comunale e il cimitero abbaziale.
Nella sua storia recente la chiesa è stata fonte di continue scoperte artistiche e archeologiche, volte a recuperare testimonianze storiche del passato della comunità che le è devota e che furono nascoste da numerosi interventi di restauro e ricostruzioni promossi nel corso dei secoli. La chiesa certamente è stata costruita sulle rovine di un preesistente edificio. Tracce di laterizio romano, infatti, testimoniano l'antica esistenza di un probabile insediamento postosulla strada romana che fiancheggiava la sponda destra del Po. Giada Boasso
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