Mappa di Una mappa della con presentano e realizzato da grazie a con la collaborazione di: PARCO DEL PO E DELLA COLLINA TORINESE - Programma C.E.R.PO.CO. - Azioni per la biodiversità naturale ed agraria nel Corridoio ecologico rurale del Po e della Collina torinese, Reg. (CE) 1698/05 – PSR 2007-2013 della Regione Piemonte - MISURA 323 “Tutela e riqualificazione del patrimonio rurale” Azione 1 “Interventi di tutela e sensibilizzazione ambientale” - tipologia b)” Azione 3.1 Implementazione di una mappa di comunità della biodiversità locale attraverso unpercorso di identificazione e conoscenza del territorio
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Ma come è finito l'animale a un passo dal centro città? È bene dirlo: i caprioli non sono una razza in estinzione. E anzi da qualche anno hanno iniziato a popolare luoghi in cui finoa prima non li avreste trovati nemmeno con il lanternino. Sono 20 mila in Piemonte e almeno una ventina di loro scorrazza sulla collina di Torino: tra pochi giorni nasceranno i cuccioli con un tasso di crescita della popolazione del 33 per cento l'anno. A breve "i caprioli di città" potrebbero essere un centinaio. È un animale che si adatta: gli bastano una siepe per nascondersi, cibo, meglio erba fresca e verde, climi né troppo caldi, né troppo freddi. Insomma la riva del Po potrebbe essere l'habitat ideale. «Hanno cibo e condizioni estremamente favorevoli - spiega Gianfranco Righero, dirigente del settore "tutela fauna e flora" della Provincia di Torino - sono sufficienti un po' d'acqua e un po' di verde perché possano brucare e nascondersi. Occhi a mandorla e disneyana memoria lo rendono uno degli animali più adorati, soprattutto dai bambini. In realtà il capriolo è responsabile, solo nel Torinese, di almeno 150 incidenti automobilistici all'anno, mangia a sbafo dai campi e dalle vigne, dove trova i germogli di vite di cui è ghiotto. Durante la stagione degli amori, poi, a luglio, non risparmia cornate agli avversari ed è abbastanza battagliero. Insomma, in barba alle favole, è meglio non averlo nel giardino di casa. Mariachiara Giacosa © RIPRODUZIONE RISERVATA
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