Mappa di
Comunità di
CollinaPo

Una mappa della
biodiversità naturale e culturale
della Riserva di Biosfera
MaB UNESCO CollinaPo.
I racconti, le curiosità e
le trasformazioni dei
luoghi attorno a un
grande fiume e alla
collina torinese.

Regione Piemonte
Torino Smart City Area Protetta Po e Collina Torinese
Collina PO Riserva MAaB UNESCO

con

Politecnico di Torino Università degli Studi di Torino Enit Scuola del Viaggio

presentano

Storie di fiume

e

Il grande fiume

realizzato da

Dedalo Epoché Fosphoro

grazie a

Le città visibili Associazioni Italiana Turismo Responsabile Space Hotels

con la collaborazione di:

Istituto compresivo Brusasco Scuole Salesiane Lombriasco - Torino Giovani in rete

PARCO DEL PO E DELLA COLLINA TORINESE - Programma C.E.R.PO.CO. - Azioni per la biodiversità naturale ed agraria nel Corridoio ecologico rurale del Po e della Collina torinese, Reg. (CE) 1698/05 – PSR 2007-2013 della Regione Piemonte - MISURA 323 “Tutela e riqualificazione del patrimonio rurale” Azione 1 “Interventi di tutela e sensibilizzazione ambientale” - tipologia b)” Azione 3.1 Implementazione di una mappa di comunità della biodiversità locale attraverso unpercorso di identificazione e conoscenza del territorio

 

   

Bambi alla conquista della città un altro capriolo salvato nel Po

Fiume Po (Torino)

Storie di fiume Natura e biodiversità
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Immaginate un capriolo che bruca il gambo di sedano di un cocktail Bloody Mary tra i tavolini dell'apericena di piazza Vittorio. O mamma capriolo e il piccolo Bambi a spasso lungo i Murazzi o per via Roma. Lo scenario è fiabesco, ma non del tutto improbabile. Ieri mattina un capriolo è stato ripescato nel Po. Il secondo in quattro giorni. Prima delle otto è partita la segnalazione: vigili del fuoco, sommozzatori e una volante della municipale sono intervenuti per portare a riva l'animale, che si è poi rifugiato nei giardini del circolo «Amici del fiume» in corso Moncalieri. La bestiola, una femmina adulta, è stata soccorsa, tranquillizzata e poi accompagnata nei boschi di San Sebastiano Po.


Ma come è finito l'animale a un passo dal centro città? È bene dirlo: i caprioli non sono una razza in estinzione. E anzi da qualche anno hanno iniziato a popolare luoghi in cui finoa prima non li avreste trovati nemmeno con il lanternino. Sono 20 mila in Piemonte e almeno una ventina di loro scorrazza sulla collina di Torino: tra pochi giorni nasceranno i cuccioli con un tasso di crescita della popolazione del 33 per cento l'anno. A breve "i caprioli di città" potrebbero essere un centinaio. È un animale che si adatta: gli bastano una siepe per nascondersi, cibo, meglio erba fresca e verde, climi né troppo caldi, né troppo freddi. Insomma la riva del Po potrebbe essere l'habitat ideale. «Hanno cibo e condizioni estremamente favorevoli - spiega Gianfranco Righero, dirigente del settore "tutela fauna e flora" della Provincia di Torino - sono sufficienti un po' d'acqua e un po' di verde perché possano brucare e nascondersi.
Quest'anno, poi, non ci sono state grandi nevicate, né branchi di cani randagi che mettono a rischio la loro sopravvivenza, quindi i caprioli prosperano e si moltiplicano». Ogni tanto scendono a valle, incuriositi dalle luci o spaventati dalle macchine. Poi tentano di attraversare il fiume e, nonostante siano abili nuotatori, ci restano ammarati.

Occhi a mandorla e disneyana memoria lo rendono uno degli animali più adorati, soprattutto dai bambini. In realtà il capriolo è responsabile, solo nel Torinese, di almeno 150 incidenti automobilistici all'anno, mangia a sbafo dai campi e dalle vigne, dove trova i germogli di vite di cui è ghiotto. Durante la stagione degli amori, poi, a luglio, non risparmia cornate agli avversari ed è abbastanza battagliero. Insomma, in barba alle favole, è meglio non averlo nel giardino di casa.

Mariachiara Giacosa

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Tratto da: La Repubblica -05 maggio 2012 —  pagina 8  sezione: TORINO